venerdì 9 luglio 2010

Risposta dovuta agli agitatori del c.d. "Comitato" Carnovali

Non avrei voluto rispondere a quanto apparso sulla stampa. Mi trovo invece costretto perchè – come si suol dire – "quando è troppo, è troppo" e, soprattutto, per tranquillizzare i concittadini del quartiere Carnovali.
Intervengo quindi sia in veste di Consigliere Comunale ma anche, e ovviamente, in qualità di residente di quel quartiere. Come persona da anni impegnata – con molti altri - in vari ambiti del territorio, proprio nel tentativo di migliorare lo stato delle cose, con lo sguardo puntato sulla realtà e senza voler vendere fumo o spacciare promesse irrealizzabili: insomma, con massima onestà di giudizio e serietà politica.
Le madri dei problemi del quartiere sembrano essere ora due: le cosiddette "case Aler" di Via Carnovali e la realizzazione del Progetto Integrato d'Intervento di Via Autostrada. Ho deliberatamente usato il verbo "sembrare", poichè è quanto emerge dalla stampa che così ha descritto gli obbiettivi dello sterile attacco all'operato di questa Amministrazione Comunale.
Quindi, con ordine, cerco di veicolare il mio apporto su questi temi e di chiarire la situazione ad uso di tutti.
Come Consigliere Comunale, fin dai primi giorni del mandato, ho seguito e continuo a seguire l'iter amministrativo che porterà – a brevissimo – all'inizio concreto dei lavori che interesseranno la zona di via Autostrada: il famigerato ed omonimo Progetto Integrato d'Intervento.
Dalla realizzazione di quest'opera (pensata e varata definitivamennte dalla precedente Amministrazione) deriveranno, per il quartiere e per la città, una nuova viabilità di zona e, ben lo sappiamo tutti, una nuova struttura alberghiera, un "centro direzionale" (o fabbricato ad uso uffici che dir si voglia) e l'ennesima struttura commerciale. Sia detto per la cronaca: prima di quel progetto, quasi mai il quartiere è entrato nell'interesse dell'Amministrazione Comunale con la medesima intensità.
Ricordo come il quartiere, dal 2007 in poi, avesse ripetutamente chiesto, a mitigazione pur sempre parziale di tale operazione edilizia – ritenuta invasiva e lesiva degli ultimi spazi disponibili – non "la luna", non cadeaux, ma risposte concrete a tre esigenze reali: una scuola dell'infanzia (considerando l'incremento prevedibilissimo di residenti), viabilità coerente e parcheggi a disposizione dei residenti (non ipogei, per ovvi motivi di sicurezza) e verde "fruibile". Il tutto valutando quanto fosse effettivamente possibile realizzare in uno spazio che, comunque, è (e rimane) fisicamente limitato.
La storia narra di come queste istanze, benchè supportate anche da una raccolta di firme eccezionale (oltre 600), e da altre iniziative del tutto civili e democratiche che diedero mandato e legittimarono i promotori, non abbiamo ricevuto alcuna attenzione o risposta dalla precedente amministrazione che, invece, supportata da un altro "comitato" (del tutto a favore dell'intervento tale quale era stato proposto) repentinamente quanto magicamente e sorprendentemene sorto, ebbe a varare in modo definitivo tale progetto, proprio nell'ultimo periodo del suo mandato.
Questa è storia. Questi sono i fatti, anche testimoniati dall'attenzione della stampa in quel periodo.
Dai primi giorni di luglio dello scorso anno questa Amministrazione, nel pieno rispetto dei patti intercorsi con i cittadini ed elettori, ha subito posto mano a molti problemi ereditati, fra cui quello in questione, con serietà e "dicendo tutti i sì possibili", iniziando a realizzare quanto è stato chiesto dalla gente, modificando e migliorando lo stato di progetti ereditati.
Carnovali, grazie alla collaborazione di due assessorati, sotto l'egida del Sindaco, e grazie alla sensibilità dimostrata dall'attuatore del progetto, avrà quindi la sua scuola dell'infanzia. Più avanti, nuovi impianti sportivi localizzati in area strettamente attigua a quella delle strutture parrocchiali già esistenti. Avrà più spazi a servizio della comunità e parcheggi. Unico limite: le risorse disponibili (secondo quella responsabilità e serietà amministrativa che questa Giunta e Sindaco hanno fatto proprie) e i tempi necessitati dalle "correzioni" apportate al progetto. Circa la tempistica, si sappia che nelle scorse settimane si è avuto l'ultimo dei numerosi incontri fra l'operatore ed i responsabili del procedimento per definire le procedure di rilascio del Permesso a costruire per il primo lotto delle opere di urbanizzazione ( rotatoria, strade e viabilità interna) e per il permesso per gli edifici commerciali. I lavori quindi inizieranno a breve. Per la fine dell'anno si avrà invece il progetto esecutivo per la scuola dell'infanzia.
Problema "Case Aler".
E' noto a chiunque come la risoluzione dell'annoso caso non dipenda dall'Amministrazione Comunale, ma essenzialmente dalle decisioni di un Tribunale. Se così non fosse, probabilmente avremmo già chiuso il problema. Non dipende neppure solo dalla volontà dell'Aler. I dettagli della situazione, già oggetto di numerosi articoli apparsi anche recentemente, sono chiarissimi per cui, per ora e solo per ora, non intendo dilungarmi. Ma deve esser anche chiaramente detto che l'attenzione dell'Aler, del Consiglio Comunale e della Giunta, mia e di ogni attore in scena è massima, ognuno per le sue competenze: tuttavia – ribadisco - la soluzione definitiva dipende da tempi imposti da organi giudiziari. Come già riferito dalla stampa, per il prossimo anno l'Aler potrà ribandire l'appalto e successivamente riprendere i lavori.
Detto tutto quanto sopra, non posso esimermi dal constatare, con non poca amarezza, come proprio gli animatori di quell'altro "comitato", quello sorto a sostegno del P.I.I. di via Autostrada e "ad usum Delphini", ora – e solo ora – scoprano i problemi di viabilità, di parcheggio e di vivibità del quartiere ma magicamente scordino che tali problemi sono stati "fissati" e resi "quasi immodificanbili" proprio da quel progetto che loro stessi hanno sostenuto. Rilevo come gli stessi soggetti non esitino neppure un attimo, con buon "pelo sullo stomaco", a sollevare un caso (e qui mi riferisco in particolare a quello delle "Case Aler") in maniera smaccatamente e spudoratamente strumentale e con modalità diciamo "poco urbane" (belli i graffiti a spray rosa sulla recinzione del cantiere!..aumentano il senso di degrado, fanno gioco, e quindi li fanno finire sul giornale!): modalità che nulla di positivo e costruttivo apportano al quartiere.
Questo comportamento sarà forse nel loro stile, starà forse scitto nel loro DNA, ma mi pare unicamente cinico e tristemente folkloristico. Se i problemi del quartiere sono seri, serio deve essere il comportamento di chi se ne fa carico. E l'attuale amministrazione, anche in questo caso, sta seriamente e concretamente operando.

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